''Simbolo in greco vuol dire ''mettere assieme'': i Greci chiamavano ''simbolo'' il coccio di una scodella rotta. Quando due amici si separavano prendevano un piatto, lo spezzavano in due e ciascuno ne portava a casa una metà: questa metà si chiamava simbolo nel senso che essa non aveva più il suo significato (in un mezzo piatto non si può mangiare) ma acquistava significato se si congiungeva con l' altra metà. Quando i due amici o i loro figli si ritrovavano, allora si costituiva l' unitá originaria, la memoria di un' antica amicizia. Ecco allora che ciascun uomo è diventato, dopo la divisione, il ''simbolo'' dell' uomo, la metà che cerca la metà. Ma l' uomo vero è due, è l' uno e l' altro. Ancora una volta i Greci insistono sul concetto di relazione, non sull' individuo che instaura relazioni.,,
U. Galimberti, ''La disposizione dell' amicizia e la possessione dell' amore''
U. Galimberti, ''La disposizione dell' amicizia e la possessione dell' amore''